Cimici dei letti

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Che aspetto hanno le cimici dei letti?

Eliminare le cimici dei letti, è possibile.

Prima dobbiamo capire come riconoscerle. In questa pagina ti forniremo uno studio entomologico specifico sulla cimice dei letti, il loro comportamento e le abitudini, i cicli vitali e il loro habitat, per passare alla parte relativa all’aspetto ematofago e alle punture

Ecco alcune utili informazioni:

Come riconoscere le cimici da letto? La cimice dei letti è un insetto lungo pochi millimetri la cui fase adulta è facilmente identificabile: possiede un corpo ovalare di colore rosso-brunastro appiattito dorso-ventralmente, due espansioni laterali del pronoto, una coppia di emielitre, ridotte a due squame, e un rostro allungato che in posizione di riposo è tenuto ripiegato all’indietro, al di sotto del torace

Il ciclo vitale della cimice dei letti prevede l’alternarsi dello stadio di uovo, ninfa (o neanide) e adulto. Gli stadi ninfali sono in numero di cinque. Ogni stadio vitale è ematofago obbligato. Le ninfe hanno bisogno di sangue per vivere e mutare allo stadio successivo, mentre gli adulti ne hanno bisogno per vivere e riprodursi. La ninfa di quinto stadio muta poi definitivamente in adulto.

Il ciclo vitale di ogni insetto nocivo è estremamente importante ai fini del suo controllo perché è fonte di preziose informazioni sulle tempistiche attraverso le quali una popolazione infestante cresce e diffonde, consentendo agli operatori di intervenire in modo più efficace. Il ciclo vitale della cimice dei letti è influenzato da alcuni fattori esterni tra cui i più importanti sono la temperatura ambientale e la disponibilità di ospiti. L’umidità, a differenza di altri artropodi, assume un’importanza minore poiché la cimice dei letti è un insetto che tollera un ampio range di valori di umidità relativa (10-70%).

La temperatura ottimale per lo sviluppo di Cimex lectularius è di 30°C.

A questa temperatura l’intero ciclo uovo-adulto si compie in circa trentasei giorni. Aumentando o diminuendo la temperatura, la durata del ciclo subisce un aumento proporzionale alla differenza tra la temperatura ambientale e quella ottimale, fino a raggiungere dei valori di temperatura minimi e massimi oltre i quali si determina l’interruzione del ciclo. La temperatura minima necessaria per la schiusa, lo sviluppo ninfale e l’attività dell’adulto oscilla tra i 13° e i 15°C, mentre la temperatura massima si aggira intorno ai 36-37°C.

La cimice dei letti si rifugia durante il giorno in nascondigli che le forniscono riparo dalla luce (fototropismo negativo), come crepe, fessure o buchi di ogni sorta, situati spesso nei pressi dei luoghi dove sostano i propri ospiti durante le ore notturne. Generalmente di notte Cimex lectularius fuoriesce dai propri nascondigli per compiere il pasto di sangue sul proprio ospite. Gli stimoli che maggiormente attraggono le cimici dei letti sono il calore e l’anidride carbonica emessi dall’ospite. Le cimici dei letti possono pungere anche di giorno se affamate.

La loro tendenza nel cercare il contatto con superfici o oggetti (tigmotassi positiva) le spinge ad aggregarsi insieme formando colonie composte da centinaia d’individui a stretto contatto con i propri residui fecali, le uova schiuse, quelle vitali, e le esuvie. Questa tendenza favorisce il mantenimento di un certo grado di umidità che impedisce la morte per disidratazione delle forme giovanili più suscettibili.

L’aggregazione della colonia neo formata è mantenuta dall’emissione di ferormoni di aggregazione. Secondo recenti studi le cimici emettono un ferormone di aggregazione costituito da una miscela di 10 componenti molecolari volatili, alcuni dei quali identificati anche come ferormoni di allarme.

Le superfici che gli insetti preferiscono come ripari sono la carta, legno o tessuto, rispetto ad altre superfici come pietra, plastica o metallo.

– Tracce di esuvie, cimici morte e frammenti corporei: osservabili in corso di infestazioni con popolazioni di medie-grandi dimensioni, nelle aree vicine al focolaio di sviluppo o direttamente nei rifugi dove si nasconde la popolazione di cimici

– Macchie fecali: sono delle piccole macchie costitute da sangue digerito di colore nerastro (la colorazione può variare dal marroncino chiaro al nerastro) e generalmente raggruppate. Si rinvengono spesso lungo le cuciture e gli angoli dei materassi, su eventuali doghe in legno, specialmente lungo le loro estremità, e in ogni altro luogo dove le cimici sostano o si nascondono

– Uova: le uova sono allungate e di forma ovale lunghe circa 1 mm e di colore crema. Si osservano nei luoghi al riparo dalla luce dove le cimici si nascondono

– Odore dolciastro: in un ambiente infestato da una popolazione molto grande di cimici può essere avvertito un odore caratteristico tipicamente dolciastro.

Per evitare di introdurre accidentalmente le cimici in un nuovo ambiente i viaggiatori dovrebbero adottare dei comportamenti tesi a ridurne il più possibile la probabilità. I clienti di un albergo dovrebbero sempre eseguire una rapida ispezione dei letti e dell’ambiente per ricercare i segni tipici di un infestazione.

In ambienti infestati da un ridotto numero di esemplari non è affatto semplice riconoscere i segni della presenza della cimice dei letti e spesso, anche con ispezioni accurate, infestazioni del genere possono passare inosservate. In questi casi, se insorgono punture e/o si notano macchie di sangue nelle lenzuola, bisogna considerare seriamente il pericolo di un’infestazione in atto. Se si rinvengono segni anche pregressi d’infestazione, come esuvie e feci, senza scoprire tracce di esemplari vivi, sarebbe opportuno cambiare stanza in quanto c’è sempre il rischio, nonostante la camera sia stata trattata, della presenza di cimici dei letti.

Il bagaglio è uno dei più probabili vettori di cimici dei letti da un ambiente infestato a un altro.

Le punture delle cimici dei letti come riconoscerle

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